domenica 8 marzo 2015

Recensione “Shotgun lovesongs” di Nikolas Butler

Quando e dove l’ho comprato?
Letto due settimane fa in ebook (con il mio ebook reader Sony PRS 350)

Quando e dove l’ho letto?
Soprattutto la sera prima di dormire, ma l’ho finito in una biblioteca di recente apertura dove vado a volte il pomeriggio

Che cosa?
Shotgun lovesongs di Nikolas Butler, storia di formazione, un romanzo d’esordio arrivato da oltreoceano in punta di piedi.

Perché?
Mi è stato consigliato dal mio amico Mr Ink (qui la sua recensione), il quale raramente dà 5 stelle a un libro, per cui il suo entusiasmo mi ha incuriosito

Con che cosa?
Insieme a vari tomi di glottodidattica, a una biografia di Leopardi e a un libro di Luca Canali sul latino che salverà il mondo dalla barbarie (forse)


Autore: Nikolas Butler
Titolo: Shotgun Lovesongs
Editore: Marsilio
Traduttore: Claudia Durasanti
Collana: Romanzi e Racconti
Pagine: 317
Prezzo: 18 euro
Anno: 2014
Trama: Henry, Lee, Kip e Ronny sono cresciuti insieme a Little Wing, una cittadina rurale del Wisconsin. Amici fin dall'infanzia, hanno poi preso strade diverse. Henry è rimasto nella fattoria di famiglia e ha sposato il suo primo amore, mentre gli altri se ne sono andati altrove in cerca di fortuna. Ronny è diventato una star del rodeo, Kip ha fatto i soldi in città e il musicista Lee ha trovato la fama ma ha avuto il cuore spezzato. Ora tutti e quattro sono tornati in paese per un matrimonio. Ma vecchie rivalità si insinuano nel clima di festa e nella felicità del ritrovarsi, e il segreto di una moglie minaccia di distruggere un matrimonio e un'amicizia. "Shotgun Lovesongs" è un vibrante inno alle cose che contano davvero nella vita, l'amore e la lealtà, il potere della musica e la bellezza della natura.


RECENSIONE

C’è stato un periodo della mia vita in cui leggevo tantissimi esordienti, forse perché all’epoca ero un’esordiente anch’io: poi quel periodo è passato e ora di esordienti ne leggo solo se, davvero, qualche mio amico fidato mi tira per la giacchetta con sufficiente veemenza.

E’ stato questo il caso e comincio sottolineando che non mi sono affatto pentita del tempo dedicato a questo romanzo, che è una storia corale coinvolgente, d’ambientazione rurale, che avvolge il lettore nel gelido inverno del Wisconsin per poi riscaldarlo con una calda coperta a quadrettoni.
Chi mi conosce sa che amo le storie di formazione, i discorsi sulle varie direzioni dell’esistenza, le riflessioni sulla difficoltà di crescere, le storie di amicizia lunghe, complesse, tormentate e stratificate, eterna dialettica tra il detto e il non detto, tra i comuni ricordi della giovinezza e le scelte difficili.

Ecco, questo romanzo è tutto questo: cinque amici, cinque voci narranti, un paesino rurale (di fantasia) del Wisconsin e il tempo che passa

C’è il solido ed equilibrato agricoltore Henk, lo sbandatissimo Ronny, ex virtuoso del rodeo, l’imprenditore opportunista Kip e soprattutto Lee, che dopo anni di fallimenti è diventato una star del rock mondiale grazie al successo del album intimista (intitolato “Lovesong shotgun”), registrato nella solitudine della sua casa a Little Wing; e poi c’è Beth, moglie di Hank e amica d’infanzia degli altri tre, che è un po’ la chiave di volta per la comprensione delle complicate interconnessioni tra tutti gli amici.

Il romanzo ripercorre, in realtà, la vita di tutta la comunità di Little Wing, partendo dal matrimonio di Kip e procedendo a ritmi sfalsati, avanzando e retrocedendo sulla linea del tempo, mostrandoci i protagonisti in varie fasi della vita, utilizzando come punti focali due particolari occasioni: i matrimoni dei protagonisti e i ritorni di Lee dalle sue tournée mondiali, in un’eterno confronto tra il caos delle metropoli e la contemplazione delle proprie radici nel Wisconsin, luogo dell'anima, l’unico posto in cui la grande star, ubriaca di fama, denaro e donne, riesca a "disintossicarsi". 


Fama e tranquillità, città e campagna, carriera e vita famigliare, rischio e stabilità, individualismo e altruismo, mondo e comunità, amicizia e amore sono le grandi dicotomie archetipiche, le grandi e tradizionalissime opposizioni, su cui si basano le riflessioni di questo libro: tra i momenti di confronto più interessanti c’è sicuramente il matrimonio newyorkese di Lee, occasione topica in cui molti dei nodi cruciali dell’intreccio vengono al pettine, mentre i provincialissimi Beth e Henk girano spaesati per la Grande Mela; e il matrimonio di Ronny a Little Wing, suo perfetto contraltare rurale:

E poi l’intero paese li circondò, formando un circolo gigantesco, e tutti battevano le mani, felici. Felici per quei due sposini improbabili, felici con quel tipo di esaltazione che monta in una comunità sepolta dalla neve e privata della luce del sole dal Giorno del Ringraziamento fino a Pasqua. I bambini erano lì, l’ora della nanna passata da un pezzo, a muoversi in pista esattamente come la musica diceva loro di fare, senza una preoccupazione o una vergogna al mondo. Bambini che corrono verso il tavolo dove le fette di torta nuziale iniziano a sciogliersi e fanno scorrere le dita inzuccherate lungo la glassa spessa. Bambini che tracannano bevande gasate. Che si strofinano gli occhi assonnati e dicono di volerne ancora, che ballano in cerchio tra loro o coi loro genitori. Adolescenti con il broncio nell’angolo che controllano i cellulari, si guardano intorno, vorrebbero unirsi all’azione ma sono imbarazzati, e quando vedono due adulti che ballano e si strusciano in un modo che farebbe arrossire chiunque, persino i ragazzi, pensano: Oh, mio dio, sperando che non si tratti dei loro genitori. Adolescenti, che tirano fuori sigarette rubate dalle borse delle madri, dalle giacche dei padri, che fumano nei bagni o fuori, vicino ai binari del treno. Che si baciano negli angoli tranquilli della vecchia fabbrica con gli occhi grandi, occhi pieni di amore e meraviglia e di nuove antiche sensazioni. E i vecchi seduti sulle sedie che osservano, battono le mani e in alcuni casi stanno senza muoversi come in catatonia, e solo il più piccolo dei sorrisi interrompe le facce piene di rughe. Alcune signore si alzano per raggiungere la mischia ma i vecchietti fanno segno di no, no e no, incrociando braccia e piedi, e a momenti non organizzano un sit-in per terra e si stringono la mano a vicenda per solidarietà. Non ballavo prima e di sicuro non lo farò adesso.

Lo stile è fortemente evocativo, più ancora che descrittivo: imperano le immagini dei tramonti, dei campi di grano, dei cieli nuvolosi, della neve, della meraviglia soffusa delle albe campestri. Qualche recensore ha elogiato la traduzione, che in effetti è sicuramente stata un bel cimento per la traduttrice, tuttavia in più di un punto l’ho sentita scricchiolare.

Note negative di questo romanzo sono riscontrabili nei dialoghi forse troppo cinematografici, che in certi punti fanno sembrare il romanzo quasi una sceneggiatura, e nella presenza capillare di un po’ troppe scene topiche e di un eccessivo lirismo di fondo. Il finale non mi ha troppo convinta, forse è eccessivamente consolatorio.

Vi segnalo che i diritti sono stati acquistati dalla Fox, per cui presto questo libro diventerà presto un film, un film che sono molto curiosa di vedere.

I tecnici della musica hanno ravvisato nell'intreccio degli echi di alcune figure emblematiche della storia del rock americano, ad esempio si dice che la città Little Wing è il nome di una canzone poco nota di Jimi Hendrix: in particolare se ne parla in questa recensione, a cui vi rimando; io, non essendo una conoscitrice profonda del tema in oggetto, non azzardo interpretazioni.

Vero è che la musica trapunta come un fil rouge tutta la storia e pare di sentire in lontananza anche la voce da coyote stanco di Johnny Cash: pur essendo Lee dichiaratamente un cantautore rock-metal nella mia mente si è profilata, non so bene perché, l’immagine malinconica e strascicata di un languido cantante country.


Vi consiglio, dunque, questo romanzo di formazione e atmosfera, che, aldilà dei difetti, è veramente godibile e profondamente immersivo; intrattenimento sì, ma a livelli alti; nonostante la sua confezione “di nicchia” penso possa piacere a un pubblico vasto e variegato.




L'AUTORE
Nickolas Butler è nato a Allentown, in Pennsylvania, e cresciuto a Eau Claire, Wisconsin. Suoi racconti sono apparsi in diverse riviste. Attualmente vive nel Wisconsin con la moglie e i due figli. Questo è il suo primo romanzo, già opzionato per il cinema da Fox Searchlight.

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