domenica 19 luglio 2015

CinemOssi & Co: Song of the sea, Il racconto dei racconti, Sarà il mio tipo?, Testament of Youth, + Tess dei d'Urbervilles e Disperatamente Romantici

Cari fedelissimi,
mi scuso per i due mesi e passa di assenza: il lavoro e la preparazione di colloqui ed esami vari (alcuni dei quali potrebbero avere importanti ripercussioni sulle mie prossime occupazioni) mi hanno tenuta molto impegnata. Da oggi sono ufficialmente in vacanza e tornerò a scrivere con maggiore regolarità (almeno spero). In questo post voglio segnalarvi un po’ di visioni interessanti, che mi hanno reso questi ultimi mesi molto più sopportabili.


Song of the sea (Tomm Moore, 2014)
E’ un film d’animazione realizzato dal regista irlandese, vincitore dell'Oscar come miglior "cartone", già autore di The secret of Kells (che devo ancora vedere): un autentico capolavoro di estetica e contenuti, una festa per gli occhi e per la mente: leggende irlandesi, ricerca delle proprie radici, storia di formazione condita da un pizzico di magia. Vi sfido a non innamorarvene. Unico cruccio: c’è soltanto in lingua originale con i sottotitoli. Ma ne vale la pena. Procuratevelo. E plauso al distributore che deciderà di portarlo in Italia. Sempre che tale miracolo avvenga.

Il racconto dei racconti (Matteo Garrone, 2015)
Probabilmente vi avevo già detto che, dei tre italianissimi che sono usciti degli ultimi mesi, ho trovato Mia madre di Nanni Moretti una mezza delusione e Youth di Sorrentino piacevole, ma non del tutto riuscito. Ecco, invece Garrone sorprende con un film che segna un unicum nel panorama cinematografico italiano di tutti i tempi e lo fa regalandoci un'opera che è tanto profondamente italiana nel sentire (sia nella scelta letteraria di partenza, Lo cunto de li cunti di Basile, sia nelle splendide location che sono utilizzate) quanto internazionale nell’eleganza della veste e del cast. E profondamente garroniano nei temi prescelti: la deformità, la morbosità, il “mostro” che c’è nell’umano, l’imperscrutabilità delle pulsioni. Bellissimo. L’ho visto al cinema con i miei amici e lo aspetto con ansia in dvd.


Sarà il mio tipo? (Lucas Belvaux, 2014)
Visto al pc a sorpresa e senza troppa convinzione, lo credevo una commedia francese carina e innocua e in effetti tale è la confezione, oltre che l’inizio (professore-scrittore cittadino incontra parrucchiera di provincia, nasce una relazione, tra patemi per la diversità e attrazione). Invece, procedendo verso l’epilogo, si trasforma in qualcosa di diverso, da cui la presunta superiorità intellettuale del professore esce decisamente sconfitta a vantaggio della giovane parrucchiera, ferma, limpida e acuta nel suo pensiero lineare, oltreché inesorabile nelle sue decisioni. Finale amarissimo. Da considerare.


Testament of youth (James Kent, 2015)
Film della BBC tratto dall'autobiografia di Vera Brittain, scrittrice, pacifista e crocerossina durante la Grande Guerra. Una storia di coraggio e tenacia al femminile, uno sguardo obliquo e particolare su un periodo sanguinosissimo del nostro passato, una storia "alternativa" di quei giovani di belle speranze sterminati dalla Prima Guerra Mondiale. Se resistete ai primi venti minuti, che possono erroneamente far pensare a una storia smielata di amori recisi dalla guerra, vi si aprirà un mondo di emozioni forti celebrate in punta di piedi. Personalmente l'ho adorato. Anche questo va visto in inglese, in attesa che LaEffe ce lo mostri in italiano (chissà...)


 

LaEffe

Ho poi scoperto di adorare letteralmente la programmazione (specie quella domenicale) della rete tematica 50 del digitale, LaEffe, gestita da Feltrinelli. Tre le meraviglie che mi hanno tenuto compagnia negli ultimi tempi: la miniserie BBC in due puntate Tess dei d’Urbervilles con Gemma Arterton e Eddie Redmayne nei panni di Tess e Angel (dolente e lancinante quanto il libro) e soprattutto la serie in 6 puntate Disperatamente romantici sulla storia della confraternita dei Preraffaelliti, pittori di genio che sconvolsero con le loro idee la società puritana londinese dell’800. Di questa serie ho apprezzato particolarmente il tentativo di presentare i giovani Millais, Rossetti e Hunt come dei ragazzi di oggi, alle prese con problemi pratici ed emotivi, senza quell’aura di ingessata e inverosimile antichità che spesso affligge questo tipo di produzioni; ricordarci che anche il passato è stato presente giova alla nostra concezione spesso fallace e idealizzata dell’umanità che è passata su questa terra prima di noi. Menzione finale per Io, Jane Austen, trasmesso questa sera, storia degli ultimi mesi di vita dell'autrice: la scelta, piacevolmente poco commerciale, è stata di rappresentarla nella sua lucida pragmaticità, nell'arguzia pungente, nello schietto idealismo appena velato di malinconia che in lei tanto ammiro. 
Uno dei rari i casi in cui vale la pena accendere la tv: sintonizzatevi sul canale 50. Anche voi uomini, anzi, soprattutto voi. Su!


E voi? Cos'avete visto o vedrete quest'estate? Fatemelo sapere. 
Buona estate a tutti, leggete e guardate cose belle. Arriveranno presto recensioni di libri e tante novità.

2 commenti:

  1. Piaciuti molto Garrone e la commedia francese, come sai, mentre ho in lista il "cartone" e Testament of youth. Devo rimediare!

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